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Che esempio di fede risoluta ci dà il cieco! Una fede viva, operante. Ti comporti anche tu allo stesso modo dinanzi ai precetti di Dio quando, come accade sovente, ti ritrovi cieco, quando nelle inquietudini dell'anima ti viene a mancare la luce? Che virtù conteneva quell'acqua per guarire gli occhi che ne erano bagnati? Sarebbe stato più logico applicare un collirio portentoso, una medicina preziosa, preparata nel laboratorio di un sapiente alchimista. Ma quell'uomo crede; esegue il comando divino e torna con gli occhi pieni di luce.

Parve utile all'Evangelista — commenta sant'Agostino — spiegare il significato del nome della piscina, facendo notare che vuol dire Inviato. Capite ora chi è l'Inviato. Se il Signore non ci fosse stato inviato, nessuno di noi sarebbe stato liberato dal peccato (SANT'AGOSTINO, In Ioannis Evangelium tractatus, 44, 2 [PL 35, 1714]). Dobbiamo credere con fede decisa in colui che ci salva, nel Medico divino che è stato inviato per risanarci. Dobbiamo credere tanto più fermamente quanto più grave o disperata è la malattia che ci affligge.

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