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Si può ben dire che il Signore, nel compiere la missione ricevuta dal Padre, vive alla giornata, secondo il consiglio contenuto in uno dei più suggestivi insegnamenti pronunciati dalle sue divine labbra: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete. La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete!… Guardate i gigli come crescono: non filano, non tessono; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede? (Lc 12, 22-24, 27-28).

Se vivessimo con maggior fiducia nella Provvidenza divina, sicuri — con fede robusta — della protezione quotidiana che non viene mai meno, quante inquietudini e preoccupazioni ci risparmieremmo! Scomparirebbero tanti grattacapi che, come diceva Gesù, sono tipici dei pagani, della gente mondana (cfr Lc 12, 30), delle persone prive di senso soprannaturale. Vorrei, in confidenza d'amico, di sacerdote, di padre, farvi ricordare in ogni occasione che noi, per la misericordia di Dio, siamo figli del Padre nostro, onnipotente, che sta nei cieli e, simultaneamente, nell'intimo del cuore; vorrei incidere a fuoco nella vostra mente l'idea che abbiamo tutti i motivi per camminare con ottimismo sulla terra, con l'anima libera dalle cose che sembrano imprescindibili, dato che il Padre vostro sa di che cosa avete bisogno! (cfr Lc 12, 30), e sarà Lui a provvedere. Sappiate che soltanto così avremo il dominio sulla creazione (cfr Gn 1, 26-31), ed eviteremo la triste schiavitù nella quale molti cadono perché dimenticano la loro condizione di figli di Dio, mentre si affannano per un domani e un dopodomani che forse non arriveranno neppure.

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